Quest’anno l’8 Marzo Giornata Internazionale della donna, assume un significato particolare. Troppo spesso infatti si tende a dimenticare che questa giornata, lungi dal costituire un accadimento rituale e folkloristico, è stata sempre intrecciata con eventi e sconvolgimenti cruciali della nostra storia che si ripete e che  sembra non insegnare nulla a nessuno. Ma da sempre le donne sono in prima fila nelle lotte per la pace e la giustizia sociale. E sono sempre le donne le principali vittime dell’attuale ingiusto ordine sociale che poggia su vari pilastri fra i quali patriarcato, capitalismo e razzismo. E quando scoppia una guerra quale prezzo pagano le donne? Violenze, sradicamento, sopraffazione. Ma anche responsabilità e oneri maschili che  si rovesciano addosso alle mogli, alle madri, alle figlie…
Nella Giornata Internazionale dedicata alla donna, si è voluto dare voce a queste donne con particolare riguardo alle mamme, giovani ragazze, bambini che stanno vivendo un dramma senza tempo in Ucraina, con le foto che raccontano e testimoniano la violenza e la disperazione.
Il trauma bellico  significa lutto, sofferenza ed ansia materna e causa una frattura dell’ordine familiare e sociale.  Proprio a partire da questi temi importantissimi le fotografie  sono  il tramite scelto per questo racconto della follia della guerra, che porta con se dolore,abbandono e paura. Nel silenzio che si colma di riflessione e preghiera perché tutto questo scempio possa avere una fine, nei Paesi dell’est a noi vicini come nel resto del mondo, il Vicesindaco Annalisa Paffi ed il Consigliere Chiara Cesarini vogliono rappresentare un monito a quei “potenti ” che ciechi e sordi continuano a distruggere le vite e i sogni di tutti noi e soprattutto dei giovani che hanno il diritto di credere in un futuro colmo di speranza!